venerdì 11 dicembre 2015

Recensione "Stella di mare" di Elisabetta Bricca


Buongiorno lettori, non sono sparita, ma sono migrata momentaneamente nella nebbiosa Milano. Oggi vi presento Elisabetta Bricca e il suo romanzo Stella di mare. Un romanzo secondo me bellissimo che vi farà innamorare. Io vi saluto e vi do appuntamento alla prossima recensione.
 
 
Autrice: Elisabetta Bricca 
Edito: Selfpublishing
Pagine: 192
Prezzo: € 2,48
Genere: historical romance, narrativa
Data di uscita: -


SINOSSI:
Sicilia, Roma. 1937.
Stella Paternò è un’aristocratica siciliana alla ricerca della propria identità, insofferente alle convenzioni sociali, sposata a un uomo che non ama più. Un matrimonio di convenienza e di facciata, scandito dai valori conservatori dei “Gattopardi”. 
Stella non desidera avere figli, mentre per suo marito, Vincenzo Alliata, Duca di Salaparuta, il desiderio di un erede sfiora l’ossessione.
Stella cerca di stabilire anche un rapporto diretto con la servitù, per avere un po’ di calore umano e conforto, ma ne è inevitabilmente tradita.
E più i lacci delle convenzioni si stringono intorno alla sua vita, più lei si sente soffocare. 
Finché Vincenzo ottiene un posto alla Camera dei Fasci a Roma e Stella deve seguirlo. 
Tra i colori di una città magica come Roma e gli incontri con il bel mondo popolato da intellettuali e nomi di spicco dell’epoca, tra cui Edda Mussolini e Galeazzo Ciano, Stella si distrae, illudendosi di colmare il vuoto della sua vita. È, però, solo grazie all’ incontro con Marlon, un pittore americano più giovane di lei, che per Stella comincia un viaggio alla scoperta della propria femminilità, per troppo tempo umiliata, verso un amore totalizzante e appassionato. Un amore vissuto al lume di candela in un piccolo, disordinato studio di Via Margutta e la follia di un regime che opprime ogni libertà. 
Tra i vicoli della Città Eterna e l’ipocrisia di un mondo, come quello dell’aristocrazia, ormai in declino, una storia femminile di solitudine, amore, riscatto e ricerca del sé fino al triste epilogo: un addio improvviso, inaspettato, straziante a cui solo una lettera, anni dopo, potrà dare un senso.

Recensione
Sicilia, 1937. In pieno regime fascista sotto la guida di Benito Mussolini, la vita di Stella Paternò aristocratica siciliana, scorre vuota e piena di speranze.
La famiglia pretende che lei sia la figlia perfetta; arrendevole e ubbidiente. L'unico conforto che ha la ragazza è la nonna Olga che le rammenta di non arrendersi e di continuare a combattere per quello in cui crede. I suoi sogni si infrangono come vetri rotti quando le comunicano che sposerà Vincenzo Alliata duca di Salaparuta. Da quell'istante si sente sperduta come se le avessero svuotato l'anima; il marito la sprona per avere un erede, ma Stella non vuole concedergli questa vittoria.
In un susseguirsi di eventi drammatici e ricco di personaggi storici tra cui Edda Mussolini e Galeazzo Ciano, questo romanzo da i toni cupi e aspri esce fuori dagli schemi prestabiliti e ci presenta la vita in quegli anni vista con gli occhi di chi ha tutto , ma si sente vuoto dentro e vista con gli occhi di chi non ha nulla ma farebbe di tutto per ottenere qualcosa. Ci sarà anche la comparsa di un personaggio che cambierà la vita della nostra protagonista in un modo che non si aspetta: incontrerà un giovane pittore americano che le farà battere il cuore come mai prima di allora nessuno aveva fatto.
L'autrice , è riuscita ad identificare ogni avvenimento degli anni '30 incanalando ogni emozione in tutto il romanzo.
Mi ha davvero colpita e commossa, Elisabetta è riuscita in tutti luoghi del libro, mi sono immedesimata in Stella , vivendo tutto quello che ha affrontato e vissuto, sia la dura vita con il marito che l'intensa storia d'amore con Marlon.
Davvero un ottimo lavoro da un'autrice che continuo ad apprezzare in ogni sua opera.


 




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