lunedì 5 ottobre 2015

[Segnalazione]: "La nostra promessa d'amore" di Marianna Mineo

A noi piacciono le autrici italiane, quindi continuiamo a segnalarvi i loro lavori. Scoprite la penna tricolore di oggi!


Titolo: La nostra promessa d'Amore
Autore: Marianna Mineo
Genere: Romance autoconclusivo
Formato: Ebook
Edito: Self Publishing
Pagine: 288
Prezzo: 1,50
Trama:
«Non sapevo cosa fosse l’amore, poi ho incontrato te. Ho imparato a sorridere, ho iniziato ad amare, e ho continuato a vivere». 
Londra, Ellen arriva in città fuggendo da un passato che la tormenta. È destino che lei sia capitata proprio lì; Parigi le sembra vuota e triste a confronto. Alle spalle si lascia la migliore amica Claire e la sua famiglia: ora è sola. I ricordi che la perseguitano sono ancora pronti a farle male, ma qualcosa sta per cambiare. Nella sua vita da studentessa alla Brunel University piomba Jason, che le ruberà il cuore con i suoi modi amichevoli, ma qualcuno l’ha avvertita: deve stargli lontana. Nonostante i suoi tentativi, le emozioni che lui scatena sono fortissime. Riuscirà a resistere ai sentimenti che stanno nascendo in lei? E perché suo zio Leon d’un tratto è arrivato a portarle notizie riguardanti un periodo che ormai credeva dimenticato? Ellen pensava di poter cominciare una nuova vita, ma le si prospetteranno davanti scelte difficili che la faranno soffrire e la indurranno a prendere decisioni che non vorrebbe fare. Una storia d’amore che cela in sé tutta la difficoltà di lasciarsi andare e vivere intensamente le proprie emozioni. Anche se a volte sembra impossibile che due persone stiano insieme, forse non è tutto perduto. La nostra promessa d’Amore vuole dire al lettore che affidarsi al destino non è sempre facile come può sembrare.

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Un piccolo assaggio:

Avevo paura di affrontare nuove situazioni, di incontrare persone sbagliate; paura di esser ancora una volta io lo sbaglio. Dovevo superare quell’ostacolo, vincere la battaglia contro me stessa.Quando notai uno sguardo fisso su di me non seppi resistere. Benvenuta alla me, scorbutica e acida.                                                                                             
 «Hai smesso di fissarmi?» sbottai.                                                     
Era chiaro che guardava unicamente le mie gambe. Mi sollevò il fatto che presto non avrei più dovuto indossare i pantaloncini, ormai l’inverno era alle porte, e avrei potuto dire “ciao, ciao” ai miei abiti estivi.  Odiavo essere fissata a lungo da qualcuno.                     
«Come sei permalosa!» rispose il ragazzo, ridendo di me, seguito da due oche appiccicate a lui. C’erano solo loro lì, nessun altro, per fortuna.
Aveva due ragazze strette al braccio come delle cozze. Una delle due aveva le labbra incollate al suo collo: era una scena davvero squallida. L’altra gli passava la mano fra i capelli, godendo del contatto con la massa ribelle color oro. E poi c’era lui, impassibile alle loro avance; si lasciava toccare, senza dir nulla. Era un uomo, classico.
La rabbia che avevo dentro non era per lui, ma per loro. Donne che gli cadevano ai piedi solo perché aveva un bel fisico.
Forse il problema ero proprio io, ma non mi sentivo diversa dagli altri. Semplicemente rispettavo i miei valori, i miei tempi e le mie esigenze. L’amore non si cerca, non si perseguita, non si segue. Arriva inaspettatamente, ti rapisce cuore e mente, è lì che non c’è via d’uscita.  L’amore vero è come un tunnel, ti intrappola, non vedi fine al sentimento che provi, ti martella il cuore dolcemente. L’amore è conoscersi, sorridersi, dialogare e ascoltare. L’amore non è solo sesso. L’amore è amore.  
«Che guardi?» mi provocò.                                                                                        
«Non è un problema tuo» dissi, secca.                                                 
Il ragazzo aveva colpito nel segno. Ero permalosa, vero. Prima che riuscisse a farmi saltare i nervi, mi alzai e me ne andai sgattaiolando senza degnarlo più di uno sguardo. La gente scansafatiche c’era in ogni ambiente.

«Dai, non te la prendere» gridò.


Eiry

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