sabato 26 settembre 2015

Intervista a Siro T. Winter

Pensavate di leggere una segnalazione, un'intervista, un tag? E invece no, oggi abbiamo deciso di stupirvi con la prima intervista fatta da me (Eiry). Chi sarà la mia prima vittima?

 Siro T. Winter


Ciao Siro, benvenuta nel blog! È la mia prima intervista, quindi sii clemente e fingi di leggere domande interessantissime.
Ciao a te! Se può aiutarti, questa è la mia seconda intervista e sono parecchio imbarazzata, quindi siamo pari!

1. Ho letto con molta curiosità la trama del tuo romanzo e mi ha colpita la scelta dell’ambientazione. Come mai proprio la Finlandia?
La Finlandia perché: ho iniziato a scrivere questa storia, che nasce come fanfiction,  seguendo la passione per una band finlandese. Da lì è partito tutto, per gioco: non pensavo che avrei scritto per tre anni di seguito e portato a termine più di 600 pagine. È stata una sfida con me stessa: molte volte ho pensato di mollarla. E invece eccomi qui a parlare di “un libro”.

2. “Come miele e neve” conta poco più di 600 pagine. Se dovessi riassumerlo in sei aggettivi, quali sarebbero?
Emozionante, struggente, malinconico, romantico, vibrante, delicato.

3. Parlaci un po’ dei tuoi protagonisti.
La protagonista è Lou, Lucia Zarda, trent’anni.  Lou è il braccio destro di Matleena, presso un museo d’arte. Divide un piccolo appartamento con Nur, una hostess di volo piena di vita e di interessi. Lou è una donna complessa, dai sentimenti potenti che non riesce a gestire al meglio. Così fa l’unica cosa che può: ne fugge via. Dopo la storia decennnale con Andrea Marini, che lei ha seguito fino ad Helsinki, è logorata e insicura di sé, come donna. Casa, lavoro e passeggiate solitarie, oltre all’amicizia tenera con il suo anziano dirimpettaio, il Sig. Korhonen, riempiono a vita semplice e sicura di Lou.  Incontra Vilhelmi, un artista come lei, un muscista. Inaspettatamente lui abbatte ogni reticenza di Lou, nonostante l’eredità lasciatale da Andrea, lei pian piano impara a lasciarsi amare. L’empatia immediata fra loro, anime affini, è forte, poetica, quasi magica. Ma… le paure, le insicurezze, la paranoie di Lou, rovinano tutto… e… niente! Dovete leggere il libro per sapere come va a finire! Di contorno ci sono molti personaggi secondari, ma non per questo minori. Il mitico sig. K. con il suo passato tutto da scoprire; Simone, il migliore amico di Lou e Simone, il fidanzato di lui. Mara e suo marito Karl… e molti altri!

4. Chi vorresti leggesse il tuo libro? Quali tipi di lettrici speri di coinvolgere?
Le inguaribili romantiche indubbiamente, con un occhio a chi non ama troppo il melodramma o le scene melense. Romantico sì, ma agrodolce. J

5. Com’è nata l’idea per il romanzo?
Per gioco, dopo aver fatto un sogno strano. Mi sono svegliata e avevo già la storia in testa, finale compreso. (Che non ho scritto nel libro o le lettrici mi avrebbero scuoiato viva… Il mio finale non era per niente a lieto fine, così ho optato per una via di mezzo! )

6. Parliamo un po’ di scrittura in generale. Quanto c’è di te in ciò che scrivi e quanta realtà trasponi nelle tue pagine?
Molto di me. Ma lo sanno in pochi, o perlomeno solo chi mi conosce bene riesce ad intravedere in alcune vicende del romanzo, un po’ di me. Ho descritto molte cose che mi sono accadute nel passato, cercando di ricordare emozioni, sentimenti e situazioni che avevo dimenticato. Per esempio la prima volta che Lou e Vilhelmi stanno insieme, o la scena di Lou e Julian sul ponte Fabricio che guarda all’Isola Tiberina di Roma… sono cose che ho vissuto. E non solo quelle. Incosciamente, penso di aver messo qualcosa qui e là di me, distribuito nel romanzo. Credo sia una cosa abbastanza normale.

7. Per scrivere hai bisogno del silenzio o ti lasci ispirare dalla musica? In quest’ultimo caso, quale canzone assoceresti a “Come miele e neve”?
Dipende: di solito ho bisogno di assoluto silenzio per concentrarmi  (cosa che mi riesce molto male… sono portata a divagare!). La musica è in ogni caso la colonna portante non solo per la scrittura, ma della mia vita. Non potrei vivere senza. Non posso scegliere una sola canzone: ho una playlist che ho usato per dare i titoli ai sinoli capitoli del romanzo, un filo portante. Ma se proprio dovessi sceglierne una sola… è difficile cavolo… uhm forse “Fade into you”dei Mazzy Star. Ah! E “Untoachable part 2” degli Anathema. Lo avevo detto che era difficile…

8. Il self publishing, gioie e dolori del dover fare tutto da sé. Come mai questa scelta?
Dopo mesi di ricerche, confronti con altri autori, ecc ecc… ho deciso per l’autopubblicazione fondamentalmente perché ero impaziente di aspettare una risposta dalle CE (Che sono arrivate dopo, ma ormai era fatta! ), perché le lettrici premevano per averlo, perché io ero impaziente di gestire qualcosa che è solo mio, dalla cover, all’editing – con il prezioso aiuto di amiche che mi hanno consigliato, supportato e spronato ogni volta che avevo dubbi. Diciamo che è stato un lavoro condiviso e vissuto con molti: è una cosa bella, sentire che qualcosa coinvolge molti oltre te stessa. È vero che è difficile: devi fare tutto da te, dalla promozione alla messa online – che è stata un parto! Anche lì avevo un angelo custode, pronto ad aiutarmi! Ma la soddisfazione è grande tanto quanto la fatica!

9. Stai lavorando a qualche altro romanzo?
No, per ora no. Ho in mente una storia paranormal-romance, ma è solo una bozza. Ce l’ho in testa da molto prima che iniziassi a scrivere “Come miele e neve”. Forse un giorno la riprenderò in mano. Per il momento sono ancora legata a Lou, Vi, Katty…

10. Al di qua della copertina, come lettrice, quali generi e autori prediligi?
Non ho un genere specifico: romanzi storici, thriller, fantasy. Amo Terry Brooks e tutta la saga di Shannara; Giorgio Faletti: ho letto tutti i suoi libri. Anne Rice e le sue Cronache. Ho tre libri del cuore che rileggo di tanto in tanto e che sono sempre accanto a me, sul comodino: “Prologo all’amore” di Caldwell Taylor ( Pseudonimo di Janet Miriam Reback ): una storia amara, struggente. Di una donna ricchissima che ha tutto ma solo alla fine della sua vita si rende conto che ciò che cercava, lo aveva sempre avuto. “Come in uno specchio”e il sequel “Custodisci il tuo cuore” di Karleen Koen, (che ho come amica su facebook facendomi fargirleggiare come poche quando ho avuto l’onore di parlarci, finalmente dopo anni, del mio libro preferito in assoluto!)
 E “La grazia dell’aria sottile” di Ronlyn Domingue, un romanzo troppo breve ma di una delicatezza, di una dolcezza infinita, che non ti lascia neanche quando hai chiuso il libro.
Leggo di tutto, ma scelgo bene: non sono una che macina libri su libri. Ho bisogno di viverli e il distacco è sempre doloroso! Ci sono libri che ti colpiscono fin dalle prime righe.

Ti ho già subissata di domande, ma se vuoi aggiungere qualche altra cosa ti lascio campo libero.
Ecco, per ricollegarmi alla domanda precedente: mi piacerebbe che chi legge il mio romanzo, si sentisse in qualche modo legato ai suoi personaggi e li considerasse un po’ come propri amici. Che li sentisse vicini fin dalle prime righe.

Grazie per averci fatto compagnia. Il nostro piccolo blog dalle mille vite ti fa un grosso in bocca al lupo per il tuo romanzo.
Grazie a voi per avermi ospitata e ricambio l’in bocca al lupo per il vostro blog! 

L'intervista è conclusa. Lo staff vi saluta, lasciandovi il link ad amazon per acquistare "Come miele e neve" e conoscerne tutti i dettagli.

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